Da un lato padrini dell’AI e miliardari e multinazionali che devono rientrare degli investimenti fatti e che paradossalmente gridano che domani arriverà il lupo dopo averne creato loro uno artificiale, che fanno riferimento a definizioni di intelligenza discriminatorie in articoli non soggetti a peer review e hanno prospettive ideologiche eugenetiche. Dall’altra scienziate e scienziati (e alcuni hanno affrontato il licenziamento pur di tenere le loro posizioni), giornalisti, attivisti che portano evidenze e articoli scientifici su rischi e danni già attuali dell’AI: “I danni perpetrati oggi in nome dell'”intelligenza artificiale”, attraverso la sorveglianza, l’automazione inappropriata, lo spostamento della responsabilità, lo sfruttamento del lavoro e l’ulteriore concentrazione del potere, sono urgenti e richiedono attenzione (sia accademica che politica).”
In questo articolo su Medium Emily Bender di University of Washington e coniatrice dei termini “Stochatic Parrots” e “O the Octopus” riassume quale sia questa evidenza e congeda come “astorica” la contrapposizione delle due prospettive ‘AI Safety’ vs ‘AI Ethics’ dato che non c’è nessuna posizione originaria comune e quindi non ci può essere nessuno “scisma” nella comunità AI.
Split Apple Rock CC BY-SA-2.0 Rosino