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Alla ricerca di una definizione chiara di IA open source.

Immagine di una lavagna con proiettata la scritta "AI open source" e delle persone sono sedute a guardare la proiezione.

L’industria tecnologica non riesce a concordare su un significato unico e condiviso di “intelligenza artificiale open source”. La risposta potrebbe determinare chi avrà il potere di plasmare il futuro della tecnologia.

Il termine “open source” è diventato di moda nell’ambito dell’IA, tuttavia c’è un’enorme confusione sul significato preciso di questa espressione.
L’Open Source Initiative (OSI) sta cercando di definire operativamente l’IA open source, ma con così tanti interessi in gioco, trovare un accordo non è facile.
La questione è resa ancora più complessa dalla natura unica dell’IA: modelli preaddestrati, licenze restrittive e dati di addestramento sono solo alcuni degli elementi in gioco.

Il dibattito riflette l’importanza cruciale dei dati nell’IA, con alcune aziende riluttanti a condividerli per proteggere il proprio vantaggio competitivo.
Le proposte come le Licenze per l’Intelligenza Artificiale Responsabile (RAIL) di Google cercano di trovare un equilibrio tra apertura e controllo, ma senza una definizione chiara e concreta di IA open source, l’industria rischia di permettere ad altri, come Mark Zuckerberg, di definire il concetto a proprio vantaggio.

Leggi l’articolo completo: The tech industry can’t agree on what open-source AI means. That’s a problem su technologyreview.com.

Immagine generata con DALL-E 3.

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