I sistemi di AI generativi, come ChatGPT di OpenAI e Gemini di Google, stanno diventando sempre più utilizzati per svolgere compiti pratici. Tuttavia, con l’aumento della libertà data a questi strumenti, crescono anche i rischi di attacchi informatici.
Un gruppo di ricercatori ha creato uno dei primi “vermi” AI generativi che, potenzialmente ruba dati o distribuisce malware lungo il percorso, dimostrando la possibilità di diffondersi da un sistema all’altro.
Nonostante la ricerca sia avvenuta in un ambiente controllato, gli esperti di sicurezza avvertono che il rischio di vermi AI generativi è reale e che gli sviluppatori dovrebbero prendere precauzioni. Gli autori della ricerca prevedono che i vermi AI generativi possano apparire nel prossimo biennio, poiché i sistemi AI generativi diventano sempre più integrati nella tecnologia di consumo. Suggeriscono che l’adozione di misure di sicurezza tradizionali e il coinvolgimento umano nei processi decisionali degli AI possono mitigare questi rischi.
È importante che gli sviluppatori siano consapevoli dei rischi associati alla creazione di assistenti AI e adottino approcci di progettazione sicura per proteggere i sistemi.
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