A febbraio la signora Porsha Woodruff è stata arrestata a Detroit mentre stava per portare le figlie a scuola nonostante l’evidente stato di gravidanza. Causa dell’arresto il sistema di ricerca automatizzata usato dal Dipartimento di Polizia di Detroit. La signora Woodruff è la sesta persona a denunciare di essere stata falsamente accusata di un crimine a seguito dell’utilizzo di tecnologia di riconoscimento facciale da parte della polizia per abbinare il volto di un criminale sconosciuto a una foto in un database. Tutte e sei le persone sono nere, e la signora Woodruff è la prima donna.
È il terzo caso che coinvolge il Dipartimento di Polizia di Detroit, che esegue in media 125 ricerche di riconoscimento facciale all’anno, quasi interamente su uomini neri.
Ma Clare Garvie, un’esperta di tecnologia presso la National Association of Criminal Defense Lawyers riferische che “sta succedendo comunque”.
Il dipartimento di polizia di Detroit utilizza il sistema DataWorks Plus per confrontare i volti sconosciuti con un database di foto segnaletiche criminali; il sistema restituisce la probabilità della corrispondenza. La vittima di un furto dice di avere riconosciuto la signora Woodruff fra le foto selezionate dal computer esaminando il video di una telecamera a circuito chiuso sul luogo in cui si è svolto il crimine.
Per gli psicologi che studiano l’affidabilità delle identificazioni di testimoni oculari, l’abbinamento della tecnologia di riconoscimento facciale a un’identificazione di un testimone oculare non dovrebbe essere la base per accusare qualcuno di un crimine. Un sistema AI se cerca su un database di molti volti troverà sempre una corrispondenza e un testimone oculare quando gli viene mostrata una serie di foto presume che ci sia anche quella del colpevole.
Leggete l’articolo completo sul New York Times: Eight Months Pregnant and Arrested After False Facial Recognition Match. Porsha Woodruff thought the police who showed up at her door to arrest her for carjacking were joking. She is the first woman known to be wrongfully accused as a result of facial recognition technology.