L’avanzamento delle tecnologie, come gli algoritmi di generazione di contenuti basati sull’IA, sta cambiando il panorama creativo. Dalla scrittura di sceneggiature alla creazione di colonne sonore e montaggio video, sempre più processi possono essere automatizzati, suggerendo un futuro in cui un singolo individuo potrebbe creare un film o una serie TV. Non sorprende che questa prospettiva non sia accolta positivamente da tutti, solleva preoccupazioni riguardo alla sostituzione dei talenti umani e alla saturazione del mercato con contenuti di qualità variabile.
Le opinioni sulla direzione che prenderà l’industria sono contrastanti: da un lato, alcuni vedono il potenziale di democratizzazione dell’accesso alla creazione di contenuti, consentendo a un’ampia gamma di persone di raccontare le proprie storie. Tuttavia, c’è anche il timore che questa democratizzazione possa portare a una saturazione del mercato e a una diminuzione della qualità dei contenuti.
Dall’altro lato, l’industria cinematografica sta affrontando una serie di sfide, tra cui i cambiamenti nei modelli di business causati dalle piattaforme di streaming e dalla pandemia di COVID-19, nonché le controversie sui diritti d’autore e la lotta dei sindacati per proteggere i loro membri dall’automatizzazione dei processi creativi tramite l’IA.
Alcuni esperti, come l’autore Andy Weir di “The Martian”, credono che l’IA possa alla fine superare gli esseri umani nella creazione di storie, adattandole alle preferenze individuali degli spettatori. Al contrario, altri, come il CEO di Apple Tim Cook, ritengono che i grandi narratori umani manterranno un vantaggio nel coinvolgere il pubblico.
L’industria cinematografica è in un momento di transizione e incertezza, con il potenziale per cambiamenti significativi nel modo in cui vengono creati e consumati i contenuti.
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