Nel 1750, a Parigi, era sotto l’arbre de Cracovie il luogo in cui brulicavano i pettegolezzi e le voci avevano un ruolo centrale nella formazione dell’opinione pubblica. Questo è uno dei numerosi esempi storici che illustrano come le informazioni, anche quelle false, possano influenzare il corso degli eventi politici.
Oggi, con l’avvento dei social media e della tecnologia digitale, la diffusione delle fake news è diventata più rapida e pervasiva che mai. Quelle alimentate dall’intelligenza artificiale rappresentano una minaccia sempre crescente, con deepfakes che possono manipolare video e immagini per diffondere informazioni false su una scala globale, come le immagini del Papa con il Moncler, o la pornografia falsificata che prende di mira Taylor Swift. Questo fenomeno solleva domande sulla capacità delle persone di distinguere la verità dalla finzione e sulle implicazioni per la democrazia. L’ascesa dei “newsfluencer” aggiunge ulteriori complicazioni alla situazione.
Inoltre, i regimi autoritari sfruttano attivamente la manipolazione dell’informazione per minare la fiducia nelle democrazie liberali. Utilizzando una combinazione di disinformazione e propaganda, questi regimi cercano di indebolire la capacità delle persone di distinguere la verità dalla menzogna, creando così un ambiente favorevole all’autoritarismo.
Leggi qui l’intero articolo: Taylor Swift, the pope, Putin: in the age of AI and deepfakes, who do you trust? su The Guardian: