La crescente minaccia della disinformazione nell’era digitale evidenzia in che modo fenomeni come la diffusione di notizie false, l’interferenza nelle elezioni e la pandemia di COVID-19 abbiano reso la disinformazione una delle principali minacce alla sicurezza informatica per imprese, governi e società nel suo complesso.
L’evoluzione della disinformazione attraverso l’uso di tecnologie avanzate, come l’intelligenza artificiale, contribuisce a rendere più sofisticati e difficili da individuare la creazione e la diffusione di contenuti falsi.
È possibile parlare di “disinformazione 2.0”, una disinformazione caratterizzata da contenuti più mirati e personalizzati, difficili da distinguere da quelli autentici. Una delle possibilità per contrastare questa nuova fase della disinformazione è l’adozione di un approccio stratificato che coinvolga diversi livelli di difesa, tra cui l’operatore di social network, il provider di servizi Internet, il dispositivo dell’utente e l’utente stesso.
Questi livelli sono progettati per rilevare, filtrare e bloccare la disinformazione in modo coordinato.
Rimane centrale la protezione della privacy degli utenti mentre vengono adottate misure di contrasto alla disinformazione e incorporate tecnologie avanzate come la crittografia e la mascheratura dei dati.
L’adozione di nuove contromisure, basate su un approccio olistico e stratificato, è essenziale per affrontare efficacemente la crescente minaccia della disinformazione nell’era digitale.
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