L’attuale interesse rivolto ai dei droni militari evidenzia come abbiano trasformato radicalmente il modo in cui la guerra viene combattuta. Ci sono esempi concreti dell’uso di droni in conflitti recenti, come in Ucraina e nel Medio Oriente, dove sono risultati essere strumenti efficaci per attacchi letali e sorveglianza strategica.
Si sta verificando un’ascesa dei droni economici e sostituibili, che possono essere una risorsa cruciale per le forze militari meno avanzate tecnicamente, mettendo in discussione la tradizionale superiorità tecnologica delle forze armate statunitensi.
Il Pentagono risponde a questa sfida con il programma “Replicator”, che mira a mettere in campo migliaia di droni autonomi e attritabili entro un breve lasso di tempo.
Sempre di più si sollevano questioni etiche e operative riguardo all’intelligenza artificiale e all’automazione nel contesto militare.
Leggi l’articolo completo: Why the Pentagon wants to build thousands of easily replaceable, AI-enabled drones su vox.com.
Foto di JESHOOTS.com su Pexels.