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Eugenetica e la promessa di una utopia tramite l’AGI

Una Artificial General Intelligence (AGI) è “a highly autonomous system that outperforms humans at most economically valuable work” (definizione di OpenAI).

Perchè realizzare sistemi di Artificial General Intelligence se sono definiti in maniera così imprecisa (“undefined”, “unscoped”) da sembrare che si voglia quasi creare un dio onnipotente, si chiede Timnit Gebru di DAIR, una delle maggiori sostenitrici di un approccio etico all’AI.

Per definizione, un sistema ingegneristico deve mirare ad uno scopo preciso e deve essere verificabile e testabile nella sua sicurezza.

Quali sono le motivazioni di una impresa così mal definita? 

Per Timnit Gebru la risposta sta nella volontà di inseguire una utopia che trova le sue radici nella tradizione dell’eugenetica del XX secolo: migliorare la razza umana usando questa volta le tecnologie anzichè favorire o limitare la riproduzione di alcuni soggetti. Una prospettiva inerentemente discriminatoria, adottata da parte delle elite di Silicon Valley.

Timnit Gebru ne discute alla 1st Conference on Secure and Trustworthy Machine Learning

Guido Boella

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