La prospettiva di droni autonomi dotati di intelligenza artificiale che prendono decisioni letali preoccupa diverse nazioni, ma le resistenze degli Stati Uniti e altre potenze impediscono progressi nei vincoli legali proposti.
Stati Uniti, Cina e altre nazioni avanzano rapidamente nello sviluppo di tecnologie che potrebbero rivoluzionare la guerra, affidando decisioni di vita e morte a droni autonomi. Questa preoccupazione ha spinto molti governi a proporre regole legalmente vincolanti alle Nazioni Unite per l’uso di armi autonome letali.
Il processo all’ONU, tuttavia, sembra destinato a non produrre restrizioni legali significative. Stati Uniti, Russia, Australia, Israele e altri sostengono che attualmente non siano necessarie nuove leggi internazionali, mentre la Cina vuole definire i limiti legali in modo stretto, rendendoli poco pratici, secondo gli esperti di controllo delle armi.
Il dibattito è quindi bloccato in una complicata procedura, con scarse prospettive di nuovi vincoli legali nel breve termine.
Il problema ha guadagnato attenzione con la battaglia per il controllo di OpenAI e le discussioni tra Cina e Stati Uniti sulla limitazione dell’IA nelle decisioni nucleari. In questo contesto, la questione dei limiti alle armi autonome è diventata urgente, focalizzandosi sulla possibilità che l’ONU adotti solo linee guida non vincolanti, posizione sostenuta dagli Stati Uniti.
Il rappresentante del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha dichiarato che l’ONU dovrebbe chiarire che le leggi internazionali sui diritti umani esistenti già vietano l’uso di armi che mirano a civili o causano danni sproporzionati.
Questa posizione ha aumentato l’ansia delle nazioni più piccole, temendo che le armi autonome diventino comuni prima di un accordo su regole per il loro utilizzo.
L’evoluzione dell’IA e l’uso intensivo di droni nei conflitti in Ucraina e Medio Oriente hanno reso la questione più urgente. Droni che operano autonomamente, anche in assenza di comunicazioni, sono sempre più vicini alla realtà.
Funzionari del Pentagono hanno annunciato la preparazione per il dispiegamento su larga scala di armi autonome. La vice segretaria alla difesa, Kathleen Hicks, ha dichiarato che le forze armate statunitensi schiereranno sistemi autonomi su vasta scala nei prossimi due anni.
Il dibattito si concentra su se l’ONU debba adottare solo linee guida non vincolanti, posizione sostenuta dagli Stati Uniti, mentre nazioni più piccole chiedono restrizioni legali vincolanti per evitare un uso incontrollato delle armi autonome.
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