Come emerge dai dati, la corsa all’AI vede impegnate soprattutto due nazioni, la Cina, che conta investimenti privati per 13,4 miliardi di dollari, e gli Usa, che sono a quota 47 miliardi. La mossa di Altman potrebbe tendere a limitare i pericolosi concorrenti, ad arginarne la portata almeno in Europa e negli Stati Uniti. È probabile infatti che l’AI Act farà da precedente per la futura legislazione Usa e, come già dimostrato dal caso Huawei, gli Stati Uniti sono in grado di mettere in ginocchio un’azienda se questa non gli è gradita. Tanto più se cinese.
Insomma, dietro a un’affermazione che a una prima lettura può apparire solo sensazionalista o autolesionista si celano sottili giochi di potere. Nella prossima decade saranno 800 i miliardi di dollari investiti in AI che produrranno circa 6 trilioni di valore. Una torta di cui ognuno vuole una fetta. Possibilmente la più grande.
Insomma, dietro a un’affermazione che a una prima lettura può apparire solo sensazionalista o autolesionista si celano sottili giochi di potere. Nella prossima decade saranno 800 i miliardi di dollari investiti in AI che produrranno circa 6 trilioni di valore. Una torta di cui ognuno vuole una fetta. Possibilmente la più grande.