All’inizio di quest’anno, Google, in una crescente competizione con rivali come Microsoft e OpenAI per lo sviluppo di prodotti di intelligenza artificiale, stava cercando nuove vie per potenziare la sua ricerca sull’intelligenza artificiale. Così, in aprile del 2023, Google ha unito DeepMind, un laboratorio di ricerca acquisito a Londra, con Brain, un team di intelligenza artificiale che aveva avviato nella Silicon Valley. Quattro mesi dopo, il nuovo team sta testando strumenti innovativi che potrebbero trasformare l’IA generativa, la tecnologia alla base dei chatbot come ChatGPT di OpenAI e Bard di Google, in un personal coach per la vita.
Questo nuovo prodotto potrebbe fornire suggerimenti o raccomandazioni agli utenti basati sulla loro condizione specifica. Ad esempio, un utente potrebbe descrivere i propri obiettivi di fitness a questo assistente virtuale che potrebbe preparare un piano di dieta settimanale abbinato a quello di allenamento.
Gli esperti di sicurezza dell’IA di Google avevano dichiarato a dicembre che interagendo con un simile assistente gli utenti potrebbero sperimentare “un deterioramento della salute e del benessere” e una “perdita di autonomia” se seguissero consigli sulla vita dati dall’IA. Hanno anche aggiunto che alcuni utenti potrebbero sperimentare una forma di dipendenza da queste tecnologie, trattando gli assistenti virtuali come organismi senzienti.
Ad oggi questi strumenti sono ancora in fase di valutazione e l’azienda potrebbe anche decidere di non utilizzarli. Google ne dovrà valutare con attenzione i rischi e i benefici.
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