Il fenomeno dei “griefbots”, simulazioni guidate dall’IA di persone care defunte, si diffonde sempre di più. Nonostante siano ritenuti utili per aiutare le persone che affrontano un lutto a gestire il dolore e a mantenere legami con i defunti, emerge la mancanza di prove concrete sul loro effettivo beneficio.
La tecnologia ha un ruolo importante nel processo di elaborazione del lutto, a partire dalle fotografie post-mortem nel XIX secolo. Tuttavia, la complessità della perdita suggerisce l’importanza di trovare un equilibrio tra l’utilizzo di strumenti digitali e il mantenimento di legami autentici con il defunto. Esperti sollevano preoccupazioni sulla regolamentazione di questi strumenti, evidenziando il rischio di dipendenza emotiva e il potenziale impatto sul modo in cui le persone elaborano il lutto.
Potrebbero risultare necessarie ulteriori ricerche per comprendere appieno gli impatti dei griefbots sulla salute mentale e sul processo di lutto.
Leggi l’articolo completo: Do ‘Griefbots’ Help Mourners Deal With Loss? su undark.org.
Immagine generate tramite DALL-E 3.