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Il codice di buone pratiche contro la disinformazione: nuove relazioni disponibili presso il centro per la trasparenza

Ai principali firmatari del nuovo codice (Google, Meta, Microsoft e TikTok) se ne sono aggiunti altri quattro (Alliance4Europe, Newtral, EFCSN e Seznam). Tali firmatari, ovvero le principali piattaforme online, si impegnano a riferire, ogni sei mesi o ogni anno, sulle azioni intraprese in conformità al codice medesimo.

Di seguito alcun esempi:

  • Google ha riferito che, nella prima metà del 2023, ha rifiutato più di 31 milioni di euro di pubblicità finalizzata alla disinformazione nell’UE. Inoltre, ha diffuso 20.441 annunci politici nell’UE per un valore di quasi 4,5 milioni di euro, mentre non è riuscita a diffondere 141.823 annunci politici per aver fallito i processi di verifica dell’identità.
  • Meta ha riferito che oltre 40 milioni di contenuti hanno ricevuto un’etichetta di controllo su Facebook e oltre 1,1 milioni su Instagram. Il 95% degli utenti che incontrano contenuti con un’etichetta di avvertimento – in merito alla verifica delle informazioni – sceglie di non fare clic su di essa, e il 37% degli utenti su Facebook e il 38% su Instagram che intendevano condividere contenuti verificati scelgono di annullare la loro azione di condivisione quando ricevono l’avviso.
  • TikTok ha riferito che il 29,93% degli utenti annulla la propria azione di condivisione quando incontra un’etichetta di “contenuto non verificato” sulla piattaforma. Inoltre, 140.635 video che rappresentano più di 1 miliardo di visualizzazioni sono stati rimossi dalla piattaforma per violazione della politica di disinformazione.
  • Microsoft riferisce che a più di 6,7 milioni di account LinkedIn falsi è stata impedita la registrazione nell’UE o limitata per la prima metà del 2023.

Ulteriori esempi legati al contrasto della disinformazione in merito alla guerra in Ucraina:

  • Google riferisce che, tra gennaio ed aprile 2023, YouTube ha chiuso 411 canali e 10 blog coinvolti in operazioni di influenza legate all’Agenzia di ricerca su Internet (IRA) sponsorizzata dallo stato russo.
  • Meta riferisce di aver esteso le sue partnership di factchecking a 26 partner che coprono 22 lingue nell’UE, tra cui anche il ceco e lo slovacco.
  • Gli sforzi di verifica di TikTok coprono il russo, l’ucraino, il bielorusso e 17 lingue europee, anche attraverso una nuova partnership con Reuters. In questo contesto, 832 video relativi alla guerra sono stati controllati, di questi 211 sono stati rimossi come conseguenza delle verifiche condotte.
  • Microsoft sottolinea che Bing Search ha promosso informazioni autorevoli o declassato informazioni meno autorevoli in relazione a 798.180 query di ricerca relative alla crisi in Ucraina.

Leggi l’articolo completo:

Code of Practice on Disinformation: new reports available in the Transparency Centre – European Commission

Immagine di copertina via DuckDuckGo

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