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La “chief decision scientist” di Google spiega perché ha lasciato l’azienda

Cassie Kozyrkov, precedentemente Chief Decision Scientist, sta intraprendendo un nuovo percorso professionale con l’obiettivo di dotare i leader delle competenze necessarie per prendere decisioni informate nell’ambito dell’intelligenza artificiale.

Secondo Kozyrkov, è essenziale che i leader siano istruiti sul processo decisionale e che i consumatori sappiano come “ritenerli responsabili” delle loro scelte.

Durante la sua permanenza in Google, iniziata nel 2018, è evidente come la divisione AI dell’azienda sia cresciuta in modo sostanziale. Molti dei modelli presentati al pubblico hanno sollevato questioni etiche da parte di dipendenti e accademici, in una situazione simile a quanto sta accadendo in altre aziende operanti nell’ambito dell’IA.

Nella costruzione di Bard, ad esempio, Google ha dovuto decidere se raccogliere informazioni protette da copyright per addestrare il modello di intelligenza artificiale, e solo successivamente difendersi in tribunale da chi lo accusava di averlo fatto.
Il lavoro di Kozyrkov ruota attorno all’idea che scelte di questo tipo possano avere un serio impatto su molte persone, e che stare ai vertici non significa necessariamente ricevere gli aggiornamenti necessari.

“È facile pensare alla tecnologia come autonoma”, ha dichiarato a Fortune. “Ma dietro quella tecnologia ci sono persone che prendono decisioni molto soggettive, con o senza abilità, che influenzano milioni di vite”.

Leggi il resto dell’intervista: Google’s ‘chief decision scientist’ explains why she left the company and why business leaders’ choices about AI are so critical

Foto di Alex Dudar su Unsplash

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