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L’arte dell’ignorare nel mondo digitale: Una nuova competenza essenziale

Nell’era della sovrainformazione, siamo costantemente bombardati da una miriade di contenuti online. Meme divertenti, notizie di ultima ora, pubblicità invadenti e opinioni su ogni argomento possibile si susseguono in uno flusso ininterrotto sulle nostre schermate. Ma come possiamo navigare in questo mare di informazioni, soprattutto quando molte di esse possono essere fuorvianti o addirittura false?

Un recente studio condotto da Anastasia Kozyreva, Sam Wineburg, Stephan Lewandowsky e Ralph Hertwig dell’università di Bristol offre una soluzione sorprendente: la chiave potrebbe non essere tanto cosa scegliamo di leggere, ma piuttosto cosa decidiamo di ignorare.

Gli autori sostengono che, in un mondo in cui false informazioni e teorie del complotto possono facilmente distorcere la nostra percezione della realtà, diventa essenziale sviluppare la capacità di “ignorare criticamente”. Questo non significa chiudere gli occhi di fronte al mondo, ma piuttosto imparare a selezionare strategicamente dove dirigere la nostra attenzione.

Tre strategie principali sono state proposte dagli autori:

  1. Self-nudging: Simile al concetto di “fuori dalla vista, fuori dalla mente”, questa strategia suggerisce di rimuovere le tentazioni dai nostri ambienti digitali.
  2. Lettura laterale: Invece di prendere per buone le informazioni al primo impatto, dovremmo abbandonare la fonte originale e cercare conferme altrove online.
  3. Euristica “do-not-feed-the-trolls”: Questa strategia consiglia di non dare attenzione agli attori online malintenzionati, negando loro la ricompensa dell’attenzione che tanto desiderano.

Sorprendentemente, queste abilità non sono ancora ampiamente insegnate nelle scuole. Gli autori sostengono che l’insegnamento dell’ignoranza critica dovrebbe diventare una parte fondamentale dell’istruzione digitale, richiedendo un cambiamento di paradigma nel modo in cui gli educatori percepiscono l’importanza dell’attenzione.

In un’epoca in cui la verità sembra sempre più sfuggente, forse la nostra migliore difesa non è solo imparare a cercare le informazioni giuste, ma anche a evitare strategicamente quelle sbagliate.

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