Il caso, in breve, riguarda l’abuso di posizione dominante da parte di Google nel mercato dei motori di ricerca, con conseguente infrazione delle leggi antitrust statunitensi.
A differenza dell’ultimo grande processo di monopolio tecnologico svoltosi negli Stati Uniti contro Microsoft nel 1998 – di cui sono state rese note le deposizioni rilasciate da Bill Gates – questa volta Google ha sostenuto che, poiché questo processo potrebbe costringerla a rivelare segreti commerciali, al pubblico dovrebbe essere negato l’accesso ai contenuti del processo medesimo.
Questa è una cattiva notizia non solo per il diritto di ognuno di accedere ad informazioni di interesse pubblico, ma anche e soprattutto per i giornalisti. Solo un numero limitato di essi, infatti, potrà partecipare all’udienza di persona e dovremo aspettarci che essi riusciranno ad accedere all’aula di tribunale solo nei giorni di processo che non trattino contenuti “sensibili” rispetto agli affari commerciali di Google, come scrive David Dayen nell’American Prospect.
Il processo ora in corso è la prima ma non l’ultima sfida che Google affronterà negli Stati Uniti per comportamenti anticoncorrenziali. Sul fronte del contenzioso, ci sono almeno due casi da tenere d’occhio.
In primo luogo, una causa che contesta le politiche del Play Store di Google. I termini sono ancora in discussione, ma è ragionevole aspettarsi non solo una multa, ma anche dei rimedi comportamentali: ad esempio, costringendo Google a consentire l’elaborazione dei pagamenti di terze parti per gli acquisti in-app e rendere disponibili app store di terze parti da scaricare dal Play Store.
In secondo luogo, c’è una causa contro la monopolizzazione illegale di Google del mercato della “tecnologia pubblicitaria”, dove editori web ed inserzionisti si incontrano per vendere ed acquistare annunci. Questo sarà un caso complesso ma anche potenzialmente trasformativo, poiché il Dipartimento di Giustizia statunitense cercherà di rompere il business della tecnologia pubblicitaria di Google e qualsiasi altra unità che generi conflitti di interesse e gli consenta di abusare della sua posizione dominante in questo mercato.
Poiché questa è la prima grande prova di antimonopolismo tecnologico dal 1998, le aspettative sono alte. Tuttavia, indipendentemente dal risultato, questa non è affatto la fine degli sforzi di applicazione delle regole antitrust per promuovere un mercato digitale genuinamente competitivo per il popolo americano.
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What To Watch For in the First Monopoly Trial of U.S. vs Google – Tech Policy Press
Immagine di copertina via DuckDuckGo