Sempre più persone utilizzano strumenti semplici e gratuiti, non solo per tradurre il testo ma anche per parlare. Con la modalità “conversazione” di queste app, basta parlare al telefono e, pochi istanti dopo, una voce metallica comunica il messaggio tradotto.
Ma le app di traduzione automatica potrebbero non essere lo strumento migliore per questo scopo. ChatGPT, sebbene pensato e commercializzato per altro, può aiutare nella comunicazione con gli altri.
Gli utenti possono dire a Chatgpt di “scrivere un messaggio in spagnolo a un cameriere, dicendo che io e mia moglie vorremmo il menu degustazione, ma lei senza glutine, quindi vorremmo delle sostituzioni per tutto ciò che contiene glutine”, ed ecco che spunta un paragrafo perfetto, che include il modo in cui gli ispanofoni dicono “mia moglie è senza glutine”: mi esposa es celíaca. Si tratta di una parafrasi piuttosto che di una traduzione, più che di un interprete automatico si tratta di un commensale madrelingua.
Alcuni poliglotti e studiosi sono preoccupati dell’atrofizzazione delle abilità da sviluppare per imparare una lingua; altri sono meno preoccupati. La maggior parte delle persone non si trasferisce all’estero o non ha il tipo di contatto prolungato con una cultura straniera che richiede il lavoro per diventare fluente. Né la maggior parte delle persone impara le lingue con lo scopo di allenare il proprio cervello.
Ma il linguaggio ha una natura fondamentalmente sociale. Quando si cerca di chiedere indicazioni in un giapponese stentato o si farfuglia una battuta in un tedesco stentato, si entra in contatto diretto con qualcuno. E quando si parla una lingua abbastanza bene da poter raccontare una storia con un tempismo perfetto o da poter dare una sfumatura sottile a una discussione, il legame è ancora più profondo. Le relazioni migliori non richiedono un intermediario.
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