IA e disabilità: la sfida all’inclusione

Come l’IA funziona e come può influenzare le vite delle persone con disabilità? L’intelligenza artificiale, come il chatbot ChatGPT, si basa su modelli di linguaggio estremamente grandi che elaborano testi scritti dagli esseri umani e riconoscono modelli nei dati. L’IA non “comprende” il linguaggio umano nel senso tradizionale, ma utilizza modelli statistici per rispondere alle domande.

Se vogliamo assicurare un corretto uso di questi modelli è fondamentale coinvolgere le persone con disabilità nel processo di sviluppo dell’IA e garantire che i dati utilizzati siano inclusivi e diversificati. L’IA non è “magia”, usarla in modo errato può seriamente compromettere la vita delle persone.

È necessario promuovere team eterogenei, nei quali le persone con disabilità sono coinvolte nella discussione sul training per evitare possibili discriminazioni.

Anche la legge dovrebbe fare la sua parte: proteggere le persone con disabilità dai possibili effetti negativi dell’IA. In questo senso l’Europa sta portando avanti questo tema attraverso l’AI Act.

Leggi qui l’intero articolo: Understanding Artificial Intelligence – and how it affects the disability community.

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