Un team interdisciplinare composto da biologi marini, esperti di robotica e crittografi si è unito per collaborare in un ambizioso progetto nato con l’obiettivo di comprendere e interpretare il linguaggio dei capodogli.
Lo chiamano Progetto CETI, abbreviazione di Cetacean Translation Initiative. Come funziona?
Innanzitutto, il team ha implementato un approccio complesso di raccolta di dati. Questo coinvolge diverse decine di microfoni subacquei per registrare i suoni delle balene, droni che acquisiscono video e suoni dall’alto, e piccoli robot somiglianti a pesci che effettuano rilevamenti subacquei. Inoltre, vengono utilizzate etichette a ventosa sulle balene per catturare ulteriori dati di interesse.
Ma la semplice raccolta di questi non è sufficiente, il team deve anche sviluppare un modo per interpretare e dare significato a tali dati. È qui che entra in gioco l’intelligenza artificiale.
Grazie all’apprendimento automatico, è possibile addestrare dei modelli di intelligenza artificiale per analizzare e rintracciare dei pattern nei suoni emessi dalle balene.
Come spiega Beguš, il linguista dell’Università della California coinvolto nel progetto, in quanto esseri umani, “sentiamo ciò che è significativo per noi (…) ma il modo in cui usiamo i suoni nelle nostre lingue potrebbe non essere simile a quello in cui gli animali usano i suoni per comunicare.”
I linguaggi animali possono sfruttare una vasta gamma di caratteristiche sonore per veicolare significati, che possono essere molto diversi dai linguaggi umani. Ad esempio, i richiami dei cani della prateria possono includere strati di frequenze più complessi rispetto alle vocalizzazioni umane.
L’intelligenza artificiale ha accelerato enormemente il tempo necessario per selezionare, etichettare e analizzare i suoni degli animali, nonché per capire quali aspetti di tali suoni possano avere un significato. Forse un giorno saremo in grado di usare l’intelligenza artificiale per costruire una Chatbot che traduca i suoni degli animali in linguaggio umano o viceversa.
Leggi la ricerca qui: How artificial intelligence could help us talk to animals
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