Uno dei passaggi che compongono un film richiede le cosiddette scansioni fotogrammetriche facciali, un processo in cui molte telecamere catturano le caratteristiche facciali da ogni angolazione possibile. Questo processo è comune tra le star di Hollywood e viene utilizzato per creare modelli 3D dei loro volti che possono essere successivamente manipolati per scopi cinematografici.
L’articolo che segnaliamo affronta il problema della proprietà di queste scansioni, che di solito non è nelle mani degli attori, ma degli studi cinematografici che le finanziano. Molte star firmano accordi che permettono agli studi di utilizzare queste scansioni solo nel contesto delle loro performance. Tuttavia, se questi accordi non sono ben negoziati, gli studi potrebbero avere un controllo illimitato sull’uso, compresi scopi promozionali o altri progetti creativi.
Remington Scott, fondatore della società “Hyperreal,” ha cercato di cambiare questa dinamica consentendo agli artisti di creare e possedere le proprie identità digitali, chiamate “Hypermodels,” e concederne in licenza l’uso a pagamento.
Hyperreal agisce come intermediario nella gestione di questi asset digitali e riceve una quota dei compensi. La società, con sede a New York, ha lavorato su progetti notevoli come il ringiovanimento di Paul McCartney per un video musicale e l’inclusione della pop star di TikTok, Madison Beer, in una performance VR immersiva. Guarda il video in basso per vederne un esempio!
Estratto da: ‘Don’t Put Your Head in the Sand’: Stars Are Quietly Inking Deals to License Their AI Doubles
Foto di Kadyn Pierce su Unsplash