Google è accusata di accumulare illegalmente una quota pari al 90 per cento delle ricerche online totali e di aver orchestrato a tal fine i suoi rapporti commerciali. In altre parole Google sembrerebbe abusare della sua posizione dominante per accentrare il business dei motori di ricerca.
Così il CEO di Google, Sundar Pichai, i dirigenti e partner tra cui Apple e Samsung, oltre ad una sfilza di esperti antitrust, saranno chiamati a testimoniare.
Il caso contro Google coinvolge un’accusa principale:
l’aver infranto lo Sherman Act, che vieta alcune forme di mantenimento di monopoli di mercato.
La pubblica accusa sostiene che Google abbia illegalmente spinto fuori dal mercato i propri rivali, collidendo – circa le entrate pubblicitarie – con i produttori di smartphone, tra cui Apple e Samsung, gli sviluppatori di browser come Mozilla e gli operatori wireless tra cui Verizon e AT&T, in cambio di diventare il provider di ricerca predefinito sui loro sistemi. Non a caso, Google paga miliardi di dollari a questi partner, ma ne guadagna miliardi di più dagli annunci accordati e destinati agli utenti di tutto il mondo.
Così più dati Google accumula sugli interessi e sul comportamento delle persone attraverso il suo dominio, più i suoi risultati di ricerca e i suoi annunci possono essere efficaci, assicurandogli di mantenere una posizione dominante sul mercato.
Google si difende sostenendo che è stata semplicemente in grado di beneficiare degli effetti di rete perché è stata in grado di sviluppare il ‘miglior motore di ricerca’.
L’esito del caso potrebbe cambiare il modo in cui i giganti della tecnologia sono in grado di fare affari e, quindi, il modo in cui viene gestito internet.
Leggi l’articolo completo:
The US Is Finally Challenging Google’s Search Dominance – Wired
United States takes on Google in biggest tech monopoly trial of 21st century – NPR
Immagine di copertina via DuckDuckGo