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I miliardari e il rischio di estinzione | The Washington Post

Un movimento sostenuto da miliardari sta attivamente coinvolgendo studenti universitari per fronteggiare ciò che afferma essere un rischio di estinzione dell’umanità derivante dall’intelligenza artificiale (IA).

In questi scenari, l’intelligenza artificiale non è necessariamente senziente. Al contrario, si fissa su un obiettivo – anche banale, come la fabbricazione di graffette – e provoca l’estinzione umana per ottimizzare il suo compito.


Ricchi filantropi del settore tecnologico hanno iniziato a reclutare un esercito di studenti universitari per la lotta contro i pericolo di una potenziale superintelligenza, ponendo tale causa come prioritaria rispetto ad altre preoccupazioni. Tuttavia, alcuni critici hanno sollevato dubbi sulla scientificità del movimento, suggerendo che le sue affermazioni riguardanti il rischio esistenziale possano sembrare più simili a una fede religiosa che a una ricerca fondata.

Open Philanthropy, da sola, ha investito quasi mezzo miliardo di dollari, costruendo un’impalcatura di think tank, canali YouTube, concorsi a premi, sovvenzioni, finanziamenti per la ricerca e borse di studio.

Ciò che preoccupa i critici è che il movimento si concentri eccessivamente su una particolare forma di catastrofe legata all’IA, ignorando altre importanti questioni come gli algoritmi discriminatori che perpetuano ingiustizie o le violazioni dei diritti umani derivanti da determinate applicazioni dell’IA. 

Continua a leggere! Estratto da: How elite schools like Stanford became fixated on the AI apocalypse | The Washington Post

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