Uno studio pubblicato sulla rivista Psychological Science ha fatto una scoperta sorprendente: i volti generati dall’intelligenza artificiale vengono percepiti come più reali di quelli realmente umani.
I ricercatori hanno condotto esperimenti in cui hanno mostrato a partecipanti volti creati da algoritmi AI come StyleGAN2, chiedendo loro di indicare se pensavano fossero generati al computer o reali. Incredibilmente, i volti AI di persone bianche sono stati scambiati per umani più spesso dei veri volti umani.
Gli scienziati spiegano questo “iperrealismo” da AI con la teoria dello “spazio dei volti“: i volti umani variano su diverse dimensioni astratte in questo spazio. I volti AI sarebbero spostati verso il centro, apparendo più medi e familiari. Le persone utilizzano però questi attributi nel modo sbagliato, scambiandoli per tratti più umani.
Preoccupante è che chi ha commesso più errori era anche eccessivamente sicuro delle proprie capacità, un effetto Dunning-Kruger. Gli autori sottolineano i rischi dell’iperrealismo da AI nell’ingannare le percezioni e raccomandano di educare le persone a una maggiore consapevolezza. Tuttavia, grazie agli attributi identificati, un algoritmo di machine learning può smascherare i volti AI con precisione del 94%.
Questa ricerca getta nuova luce su come l’IA possa distorcere la realtà e sull’importanza di approcci psychologici per garantire un utilizzo etico e responsabile di queste tecnologie.