Intelligenza artificiale nell’editoria scientifica

sagoma di viso umano di profilo astratto in 3D

L’uso dell’IA nella redazione di articoli scientifici ha sollevato un caso singolare e anche imbarazzante. Un team di ricercatori provenienti dalla University of Geosciences di Pechino e dalla Hangzhou Dianzi University, ha pubblicato un paper sulla performance elettrochimica delle batterie con anodo metallico al litio tramite la prestigiosa casa editrice Elsevier. Tuttavia, l’introduzione dell’articolo ha destato sospetti fin dalla prima riga, dove si legge: “Certo, ecco una possibile introduzione per il tuo argomento”. È evidente che i ricercatori abbiano dimenticato di eliminare una risposta automatica del bot utilizzato per la stesura, lasciando intravedere un utilizzo non dichiarato di intelligenza artificiale.

La vicenda solleva dubbi sulla genuinità del resto dell’articolo scientifico e sulla correttezza del processo di revisione paritaria. La risposta di Elsevier è stata pronta, dichiarando che i loro criteri consentono l’utilizzo di strumenti di intelligenza artificiale, a condizione che venga dichiarato esplicitamente dagli autori. Si sta attualmente esaminando l’articolo incriminato per chiarire la situazione con il team editoriale e gli autori.

Emergono problemi significativi che potrebbero minare l’integrità della ricerca scientifica. È necessario un intervento sia da parte delle istituzioni, sia da parte della comunità accademica per stabilire linee guida chiare e garantire una maggiore attenzione da parte degli addetti alle revisioni paritarie.

Leggi l’articolo completo: AI usata per articolo scientifico: ricercatori non cancellano conversazioni col bot su hdblog.it.

Foto di Steve Johnson su Unsplash.

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