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La querela del New York Times contro OpenAI e Microsoft

L’articolo di Emanuele Capone su Repubblica, pubblicato il 27 dicembre 2023, esamina la causa legale intentata dal New York Times contro OpenAI e Microsoft per presunta violazione del diritto d’autore.

Il pezzo originale del New York Times (NYT), “The Times Sues OpenAI and Microsoft Over A.I. Use of Copyrighted Work“, redatto da Michael M. Grynbaum e Ryan Mac, del giorno 27 dicembre, affronta la causa legale intrapresa dal NYT contro le due aziende, sostenendo che milioni dei suoi articoli siano stati usati senza autorizzazione per addestrare chatbot che ora competono direttamente con il giornale come fonte di informazioni.

Il NYT sostiene che questa pratica abbia causato danni significativi alle proprie entrate economiche, riducendo il traffico sul suo sito web e di conseguenza diminuendo i ricavi pubblicitari e per abbonamenti.

Sebbene la querela non specifici una richiesta esatta di risarcimento monetario, sostiene che le aziende dovrebbero essere ritenute responsabili per “miliardi di dollari in danni” derivanti dalla copia illecita e dall’uso dei lavori unici e preziosi del NYT.

Inoltre, emerge la preoccupazione che i chatbot possano generare “allucinazioni“, attribuendo informazioni erronee al giornale, danneggiando la reputazione del NYT e compromettendo l’integrità delle sue informazioni.

In sintesi, la causa mette in luce come l’uso non autorizzato dei contenuti giornalistici nell’addestramento delle intelligenze artificiali possa compromettere le entrate delle organizzazioni giornalistiche, minare la loro integrità editoriale e indebolire la fiducia del pubblico nelle fonti tradizionali di informazione.

Con il crescente ruolo dell’intelligenza artificiale nella creazione di contenuti è importante attribuire il dovuto valore alle fonti originali. Per garantire l’integrità e la sostenibilità del giornalismo di qualità occorre citare e compensare adeguatamente le fonti giornalistiche.

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