Il 13 marzo scorso il Parlamento Europeo ha approvato il testo finale dell’AI Act. I deputati hanno accolto il testo con 523 voti favorevoli, 46 contrari e 49 astensioni. Esso entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione, con varie disposizioni che diventeranno, invece, applicabili nei 24-36 mesi successivi. L’AI Act costituisce uno dei primi atti legislativi vincolanti al mondo sull’intelligenza artificiale. Il regolamento mira a garantire la sicurezza ed a proteggere i diritti fondamentali, oltrechè promuovere l’innovazione. Esso è stato definito un punto di partenza per un modello di governance basato sui valori e sulla tecnologia europei, aprendo la strada per affrontare le implicazioni sociali dell’IA. Il regolamento sarà, poi, soggetto ad un controllo finale giuridico-linguistico prima di essere formalmente approvato dal Consiglio Europeo.
L’AI Act prevede la costituzione di un “AI Office” all’interno della Commissione, un ufficio che sosterrà lo sviluppo e l’uso di un’IA affidabile, proteggendo nel contempo dai rischi provocabili dall’IA stessa. L’Ufficio dovrà essere composto da un expertise di tecnici informatici che dovranno anche supportare le autorità nazionali nella creazione delle “Regulatory Sandbox” (ovvero spazi di sperimentazione normativa). L’AI Office è stato istituito a febbraio. Attualmente si compone di due unità politiche: A1, che si occupa dell’innovazione in ambito di IA e Robotica. La seconda unità, A2, è, invece, responsabile dello sviluppo e coordinamento delle politiche sull’intelligenza artificiale.
Una volta adottato l’AI Act nella sua forma finale, l’AI Office andrà a regime. Il portavoce della Commissione, Johannes Bahrke, ha dichiarato che l’intero suo personale sarà composto da 98 unità, supportate da due ulteriori provenienti dal Garante Europeo della Protezione dei Dati. Delle 98 unità, 18 proverranno da altre sezioni della Commissione e 80 saranno esterne, sia quali lavoratori a tempo determinato, sia quali esperti nazionali dei paesi membri dell’UE (i quali potranno ricevere parte dei loro stipendi dai governi nazionali). Secondo un documento interno della Commissione, l’AI Office prevede di reclutare 30 dipendenti esterni entro la fine del 2024, assumendo il resto a partire dal 2025. La prima tranche di reclutamento dovrebbe esser già cominciata due settimane fa.
Chi potrebbero essere i candidati migliori?
Senza dubbio, l’AI Office ha bisogno di grandi talenti. Secondo Dragoș Tudorache, l’Eurodeputato che ha partecipato e guidato in parte la stesura della legge, l’AI Act richiede l’assunzione di esperti di IA di alto livello per attuare la legislazione in modo efficace. Tudorache ha espresso la necessità di reclutare un team di “Oppenheimers”, riferendosi al fisico ben noto, quindi ad un team di menti brillanti per il personale del nuovo ufficio centrale di IA. Ha così esortato l’assunzione di tecnici, accademici e futuristi che comprendano profondamente l’IA, piuttosto che, citando le parole dell’Europarlamentare, “tipici burocrati europei”.
In generale, attrarre talenti in Europa è difficile. La richiesta globale per tecnici informatici specializzati in IA è molto forte, specialmente da parte dei colossi tecnologici. Nuove iniziative per attrarre questa categoria di tecnici sono all’ordine del giorno e gli investimenti di aziende americane e del governo statunitense sono in aumento. Il bilancio iniziale dell’AI Office, pari a 46,5 milioni di euro, è, ad esempio, ampiamente stato surclassato da quello dell’Istituto Britannico per la Sicurezza dell’IA, che attualmente è di 100 milioni di sterline (116 milioni di euro). Tudorache ha così esplicitamente richiesto che il prossimo bilancio UE aumenti i fondi per questa ricerca sollecitando l’Unione Europea affinché dia all’Ufficio “un sacco di soldi”.
Johannes Bahrke ha recentemente affermato che il finanziamento per l’AI Office sarà implementato sulla base del progetto “Digital Europe Programme”, ma ha rifiutato di fornire dettagli sul bilancio. Attualmente tra i nomi di potenziali candidati a guidare l’ufficio ci sono l’attuale direttore dell’IA dell’UE Lucilla Sioli, il capo della politica dell’IA Kilian Gross e l’esperto funzionario dell’UE Werner Stengg. Si vocifera che Tudorache stesso sia interessato ad un ruolo dirigenziale.
Oltre ai funzionari tecnici europei, come funzionerà la conformità a livello nazionale?
L’attenzione si sposterà sulla supervisione dell’IA con l’entrata in vigore dell’AI Act. Gli stati membri dovranno nominare le autorità nazionali responsabili della supervisione della conformità entro i prossimi 12 mesi. La Spagna è stato il primo paese dell’UE ad istituire l’Agenzia per la Supervisione dell’Intelligenza Artificiale (Agencia Española de Supervisión de la Inteligencia Artificial) a La Coruña nel 2023. Nei Paesi Bassi, l’Autorità per la Protezione dei Dati ha istituito lo scorso anno un dipartimento che si occupa specificamente di algoritmi. L’ufficio ha 12 dipendenti, ma l’aspettativa è che crescerà fino a 20 persone entro il 2024.
Nel caso dell’Irlanda, il Dipartimento delle Imprese, del Commercio e dell’Impiego (Department of Enterprise, Trade and Employment) guiderà lo sviluppo del piano di attuazione nazionale per la legge sull’IA. Tuttavia, un portavoce ha detto ad Euronews che “poiché il processo legislativo dell’UE non è ancora stato completato e la legge non è ancora stata adottata, sarebbe prematuro speculare sulle disposizioni nazionali per l’applicazione”.
Il Dipartimento lussemburghese dei Media, delle Telecomunicazioni e delle Politiche Digitali ha dichiarato che il paese sta lavorando duramente per attuare la legge sull’IA: “ci stiamo consultando con tutte le parti interessate, in primo luogo con le autorità esistenti e i legislatori che avranno un ruolo da svolgere nel nuovo quadro di governance. Un aspetto importante per noi è un coordinamento efficiente tra le autorità di regolamentazione, poiché vogliamo rendere il più fruibile possibile l’interazione con la nuova legislazione per le imprese e i cittadini”.
All’interno dei Paesi Membri, le aziende come possono prepararsi per l’attuazione dell’AI Act?
Numerose organizzazioni commerciali hanno avvertito la mancanza di preparazione per la prossima attuazione e applicazione delle norme che sono in procinto di entrare in vigore. La CCIA Europe, associazione no profit che rappresenta un’ampia sezione trasversale di aziende di comunicazione e tecnologie europee, ha recentemente dichiarato che l’implementazione sarà cruciale ed ha raccomandato di “evitare il sovraccarico” per le aziende che cercano di innovare.
La Digital Europe, che rappresenta sia le società tecnologiche europee che nazionali, ha richiesto un periodo transitorio di 48 mesi per garantire che l’intero ecosistema sia pronto per l’attuazione dell’AI Act e ha fatto appello ad una tempestiva disponibilità di norme armonizzate per permettere all’industria di rispettare le norme il prima possibile.
Europarlamentare Axel Voss ha condiviso dieci suggerimenti per far sì che la legge funzioni bene nella pratica. Voss ha ammonito che l’AI Act è un atto legislativo piuttosto complicato che rischia di ostacolare la competitività dell’ecosistema europeo dell’intelligenza artificiale e che, per rendere l’atto una vera e propria storia di successo dell’Unione europea, sia necessario semplificare il rispetto delle norme, evitare la burocrazia inutile e lasciare spazio all’innovazione.
Le misure per il successo della legge secondo Voss sono:
1) Armonizzare gli standard tecnici;
2) Armonizzare le linee guida, i termini ed i modelli contrattuali;
3) Fissare le sovrapposizioni giuridiche;
4) Migliorare il sistema di governance;
5) Semplificare le sandbox normative;
6) Semplificare la conformità per le PMI;
7) Risolvere la formazione e l’accesso a set di dati di alta qualità;
8) Sviluppare una strategia IA completa;
9) Attrarre talenti per l’AI Office;
10) Sospendere le sanzioni fino a quando questi passaggi saranno soddisfatti.
Bibliografia:
Cynthia Kroet, EU Policy. As the EU AI Act enters into force, focus shifts to countries’ oversight appointments – euronews.net
Gian Volpicelli, EU needs ‘Oppenheimers’ to run AI policy – POLITICO
Axel Voss, 10 steps to make the AI Act an EU success story – Linkedin
Immagini:
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Autori:
Marianna Molinari – Università di Bologna – Università di Torino
Marinella Quaranta – Università di Bologna – Università di Torino
Ilaria Angela Amantea – Università di Torino