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L’AI ha sostituito Dio e la Religione?

L’articolo “Will a Robot Take Your God?” di Evan Stewart e la ricerca “Exposure to automation explains religious declines” di Joshua Conrad Jackson, Kai Chi Yam, Pok Man Tang, Chris G. Sibley e Adam Waytz evidenziano un’evoluzione sociale significativa: l’impatto dell’intelligenza artificiale (AI) sulla secolarizzazione.

Questi lavori rivelano come l’automazione e l’AI stiano trasformando non solo il nostro approccio al lavoro e alla vita quotidiana, ma anche le nostre percezioni di religione e morale. A differenza delle scienze tradizionali, l’AI è vista come una forza che trascende i limiti umani e naturali.

In passato, le scoperte scientifiche hanno ampliato la nostra conoscenza del mondo e modificato il nostro modo di lavorare. Oggi, l’AI offre soluzioni innovative a questioni un tempo appannaggio esclusivo della religione. La religione, tradizionalmente considerata come fonte di risposte alle grandi domande esistenziali, viene ora sfidata dall’AI, che fornisce soluzioni basate su dati e analisi avanzate. Ad esempio, nell’ambito medico, i sistemi di AI diagnosticano malattie analizzando vasti database, offrendo diagnosi precise e trattamenti personalizzati – un tempo, queste erano speranze affidate alla fede religiosa.

Anche nelle sfide quotidiane, dove in passato ci si affidava alla guida religiosa, ora è l’AI a fornire consigli e assistenza, soprattutto nelle sue forme più avanzate come i sistemi generativi. La tecnologia AI, evolvendosi in ambiti di supporto emotivo e terapeutico, comincia a offrire conforto e assistenza nei momenti di crisi, ruoli tradizionalmente assunti dalla religione.

La capacità dell’AI di ispirare meraviglia e ammirazione, grazie alle sue potenzialità quasi illimitate di apprendimento e sviluppo, si avvicina alla sensazione di trascendenza spesso associata alla fede religiosa. Parallelamente, l’AI sta ridefinendo i nostri sistemi di valori e decisioni morali, spostando la definizione del bene e del male verso una logica più pragmatica e orientata ai risultati, basata su dati e algoritmi. Le piattaforme AI creano nuove comunità online, collegando persone, similmente alle comunità religiose.

La ricerca “Exposure to automation explains religious declines” mette in luce che l’AI, più che le scienze tradizionali, sembra essere percepita come investita del ruolo di garantire la salvezza dai limiti umani, un compito che in passato era attribuito principalmente alla religione.

C’è da notare che, mentre l’intelligenza artificiale si sta affermando come una risorsa preziosa nelle sfere pratiche della vita e nel fornire soluzioni basate su dati, essa non si immerge nelle profonde indagini sul senso dell’esistenza e nelle questioni metafisiche, tradizionalmente al centro della ricerca religiosa e filosofica. L’AI non affronta interrogativi come il significato ultimo della vita o la possibilità di un’esistenza oltre la morte, ambiti che restano esclusivi dell’indagine umana spirituale e filosofica.

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