Durante il lockdown del Covid-19 del 2020, in Pakistan, piattaforme come TikTok e Bugo Live hanno registrato un aumento della domanda di moderatori di contenuti. Sono molti i laureati qualificati che hanno accettato questi ruoli temporanei e che ora si trovano bloccati in una carriera poco gratificante, incapaci di trasferire le proprie competenze in altri settori.
Una delle principali problematiche è la mancanza di opportunità di crescita e di mobilità professionale all’interno di questo settore dell’industria tecnologica. Nonostante le competenze acquisite, come la gestione di progetti o l’ingegneria, essi non riescono a passare a ruoli più avanzati o ad altri settori. La moderazione dei contenuti è vista come una mansione di basso livello, anche se richiede attenzione e giudizio rapido.
Sana Ahmad, una ricercatrice dell’Università Helmut Schmidt di Amburgo che sta scrivendo un libro sulla moderazione dei contenuti in India, ha dichiarato di non aver mai riscontrato che i moderatori di contenuti si muovessero verso posizioni manageriali all’interno delle aziende tecnologiche, afferma che “non c’è una vera e propria mobilità verso l’alto”.
Un altro problema importante riguarda la questione dei diritti del lavoro nella moderazione dei contenuti, questa questione è spesso trascurata in Pakistan nonostante l’importanza economica del settore tecnologico.
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