Le rivolte contro la scienza sono irrazionali, com’è stato dimostrato durante il Covid-19 con la polarizzazione politica intorno ai vaccini salvavita e alle critiche sulle misure di sanità pubblica. Ma la sfiducia del pubblico nei confronti della scienza è spesso favorita dalla sua manipolazione da parte degli interessi delle grandi aziende, come quella del tabacco e del petrolio, così come dai pericoli associati al suo utilizzo in guerra.
Oppenheimer e la sua ambivalenza verso l’utilizzo della scienza nella guerra nucleare, illustra perfettamente la complessità della relazione tra scienza, tecnologia e società.
Da quando è possibile detonare armi nucleari tramite sistemi letali autonomi alimentati dall’IA, la paura legata ai pericoli della scienza e della tecnologia si fa sempre più tangibile e diffusa. Sono sempre più numerosi i ricercatori nell’ambito dell’IA che stanno mettendo in guardia dal pericolo che percepiscono come imminente. Pionieri del settore come Geoffrey Hinton e Yoshua Bengio esprimono le proprie crescenti preoccupazioni riguardo al rischio di estinzione a causa dei progressi nell’IA.
Diventano sempre più necessarie una riflessione etica e una guida internazionale per lo sviluppo dell’IA e delle nuove tecnologie che plasmeranno il futuro.
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