Un recente studio mette in guardia sul crescente utilizzo di chatbot da parte degli studenti e sui potenziali effetti negativi sull’interazione umana. Secondo i ricercatori australiani, l’adozione diffusa di strumenti come ChatGPT potrebbe portare a sentimenti di solitudine e una riduzione del senso di appartenenza tra gli studenti universitari.
La ricerca ha coinvolto 387 studenti universitari in diverse parti del mondo, sono stati intervistati per valutare gli impatti dell’uso di chatbot sull’ambiente accademico e sociale. I risultati hanno rivelato che, sebbene gli studenti possano sentirsi supportati dall’IA per quanto riguarda il lavoro accademico, questo potrebbe avvenire a spese delle relazioni umane nella vita reale.
Il dott. Joseph Crawford, uno degli autori dello studio, ha sottolineato che le università dovrebbero esercitare cautela nell’implementare sempre più strumenti basati sull’IA, poiché potrebbero compromettere lo sviluppo delle abilità sociali e il capitale sociale degli studenti. Inoltre, ha evidenziato l’importanza di promuovere reti tra pari e opportunità sociali per contrastare gli effetti negativi dell’uso eccessivo di chatbot.
Sembrerebbe quindi che l’IA offra vantaggi nel contesto accademico, ma che sia fondamentale bilanciarne l’uso per preservare le relazioni umane e il benessere degli studenti.
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