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Neuralink di Elon Musk: appello della comunità scientifica per maggiore trasparenza

In un articolo intitolato “Elon Musk’s Neuralink brain chip: what scientists think of first human trial”, pubblicato il 2 febbraio sulla rivista “Nature“, l’autore Liam Drew presenta il chip cerebrale sviluppato da Neuralink, la società diretta da Elon Musk. Tale dispositivo, all’avanguardia nel settore delle interfacce cervello-computer (BCI), è stato recentemente impiantato in un individuo, come annunciato da Musk in un tweet del 29 gennaio 2024.

Il progetto Neuralink punta a rivoluzionare la vita delle persone con gravi disabilità motorie, offrendo loro la possibilità di controllare dispositivi elettronici mediante il pensiero. Tuttavia, l’articolo di Drew pone in risalto non solo l’entusiasmo suscitato da tale innovazione ma anche le serie preoccupazioni espresse dalla comunità scientifica.

“È fondamentale dimostrare la sicurezza del dispositivo e la sua efficacia nel rilevare i segnali cerebrali, sia nel breve che nel lungo periodo”, afferma Mariska Vansteensel, neuroscienziata presso l’University Medical Centre Utrecht e presidente della BCI Society internazionale. Le sue parole sottolineano l’importanza di una verifica accurata e prolungata del dispositivo.

D’altro canto, Tim Denison, neuroingegnere all’Università di Oxford, esprime frustrazione per la mancanza di informazioni dettagliate riguardo al trial, in particolare per l’assenza di una conferma ufficiale sull’avvio della sperimentazione oltre al tweet di Musk.

Un aspetto critico sottolineato nell’articolo è che il trial di Neuralink non è stato registrato su ClinicalTrials.gov, un database governativo statunitense che cataloga dettagliatamente i trial clinici. Tale registrazione è considerata uno standard nella ricerca medica, poiché garantisce trasparenza e affidabilità nella conduzione degli studi clinici. La mancanza di questa registrazione solleva questioni etiche significative, in particolare riguardo alla salvaguardia dei partecipanti allo studio.

Molti atenei e riviste scientifiche richiedono la registrazione dei trial su ClinicalTrials.gov come prerequisito per la loro esecuzione e pubblicazione, l’assenza di Neuralink da questo registro apre dubbi sulla metodologia e sull’integrità etica dello studio condotto.

Le informazioni sull’esperimento provengono dalla brochure di studio di Neuralink, un documento che invita i partecipanti alla sperimentazione, offrendo dettagli tecnici sul dispositivo. Ciò solleva interrogativi sull’imparzialità e la completezza delle informazioni fornite.

In conclusione, mentre il potenziale del chip Neuralink è indiscutibilmente promettente, è essenziale che i criteri di trasparenza e accuratezza non vengano compromessi, soprattutto in campo di sperimentazioni sull’uomo. La comunità scientifica, pertanto, richiede a Neuralink un approccio più aperto e dettagliato, per garantire che l’innovazione proceda di pari passo con l’etica e la sicurezza.

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