L’articolo scientifico di Cambridge esamina due visioni opposte sulla relazione tra l’intelligenza artificiale (IA) e l’intelligenza umana. Da un lato, c’è la preoccupazione che una forte dipendenza dalle tecnologie dell’IA possa rendere le persone meno intelligenti. Dall’altro lato, c’è la speranza che le tecnologie dell’IA possano fungere da forma di potenziamento cognitivo.
La preoccupazione si basa sull’idea che se affidiamo troppe attività che richiedono intelligenza alle tecnologie dell’IA, potremmo avere meno opportunità per allenare la nostra intelligenza. Per quanto riguarda l’IA come possibile forma di potenziamento cognitivo, l’articolo esplora due possibilità:
- L’IA può estendere e quindi migliorare le capacità mentali delle persone.
- L’IA può consentire alle persone di comportarsi in modi che sembrano artificialmente intelligenti. In altre parole, l’uso delle tecnologie dell’IA potrebbe permettere alle persone di comportarsi come se avessero subito un potenziamento cognitivo.
Vengono presi in considerazione questi potenziamenti sia a livello individuale che a livello di gruppo. In sintesi, si discute del delicato equilibrio tra la crescente dipendenza dall’IA e la possibilità che questa tecnologia possa migliorare o compromettere l’intelligenza umana.
Leggi qui l’intero paper: Artificial Intelligence and Human Enhancement: Can AI Technologies Make Us More (Artificially) Intelligent?